Il percorso espositivo
Il Museo è dedicato a Privernum, città volsca e poi romana. Il suo allestimento, inaugurato il 4 ottobre 2013, rinnova nella sede e arricchisce nei contenuti la collezione già musealizzata ed esposta, dal 1996 al 2012, nel Palazzo del Vescovado.
Il percorso espositivo accompagna a scoprire le più antiche fasi di vita del territorio privernate, dall’età protostorica fino al nascere e alla vita della colonia romana di Privernum, fondata nel tardo Il secolo a.c. nel cuore della piana dell’Amaseno.
In una narrazione serrata ma dinamica, trovano spazio e significato tante testimonianze della vita pubblica e privata riemerse nelle campagne di scavo che durante quest’ultimo ventennio hanno interessato l’area della città antica e che sono state il frutto di una collaborazione, feconda e sinergica, fra la Regione Lazio, l’Amministrazione Comunale di Priverno, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e l’Università di Roma ‘Sapienza’.
IL legame fra scavo e museo è il fil rouge del progetto espositivo e costituisce la missione stessa del Museo: dallo scavo al museo, ovvero dalla ricerca sul campo alla ricomposizione e interpretazione di un patrimonio che il Museo ha il compito di custodire, di studiare, mettere in valore, divulgare e dunque restituire alla comunità e alla collettività tutta. Una finalità che si è voluta materializzare nell’installazione, nella sala 1, di un grande cassone che evoca ‘uno scavo in corso’ dove il lavoro degli archeologi intercetta tracce di vita segnate da una congerie di strutture e materiali, a prima vista disordinata e disomogenea ma che si trasforma e si ricompone, attraverso un processo di analisi, interpretazione e mediazione, in tessere di un mosaico che, come un archivio della memoria, tesaurizza trame di storie. Per carpire queste trame, raccontarle e cercare di rappresentare e trasferire i fondamenti di ogni storia – luogo, uomo e tempo – nello spazio al chiuso e condizionante del Museo, ci si è lasciati guidare dalle prospettive e dalle tematiche suggerite dai materiali, individuando e riflettendo su episodi, contesti e frammenti di vita che, come dei flash e perciò senza pretesa di completezza e di improbabile certezza, potessero far luce su momenti vissuti a Privernum 2000 anni fa.
Quasi mille oggetti sono stati scelti e ‘messi in scena’ perché potessero dare voce, da protagonisti, a messaggi carichi di significato che ogni visitatore è invitato a percepire con curiosità, a scoprire con emozione e meraviglia, ad approfondire con l’aiuto dell’apparato didattico, per costruire il ‘suo viaggio’ dentro il Museo e farsi partecipe, condividere e appropriarsi di storie che appartengono a tutti noi.
