L'opera idraulica
L’acqua ha sempre segnato la storia e la forma urbana di Privernum. Un ingegnoso sistema di canalizzazioni e una grande galleria sotterranea testimoniavano la capacità romana di controllare e sfruttare le risorse idriche per garantire salubrità e vita alla città.
Fondata sul finire del II secolo a.C. come colonia romana, Privernum sorse nella pianura dell’Amaseno, dove già esistevano insediamenti precedenti.
La città fu dotata di mura, rete stradale, acquedotto e fognature secondo un piano urbanistico regolare, con isolati e quartieri ben organizzati.
L’acqua dell’Amaseno e dei suoi affluenti determinò posizione e sviluppo dell’abitato.
Un corso d’acqua attraversava la città e fu canalizzato in una grande galleria voltata lunga oltre 200 metri, costruita in calcestruzzo con volta a botte larga quattro metri.
All’ingresso, poderose murature in opera incerta formavano un imbuto che facilitava il deflusso delle acque.
Questo sistema fungeva da collettore principale, raccogliendo le condutture provenienti dagli edifici pubblici e privati e convogliandole verso la rete fognaria principale.
La domus
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L'opera idraulica
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Intervento realizzato con il sostegno della Regione Lazio, L.R. 24/2019.















